Interpretare il passato attraverso il presente. Seminario a cura di Alberto Caprioli – 06-06-2019
Interpretare il passato
attraverso il presente
Seminario a cura di Alberto Caprioli
Giovedì 6 giugno 2019
Parma, Sala Merulo del Conservatorio "Arrigo Boito"
Regolamento per le iscrizioni alle Masterclass del Boito
Calendario:
- Giovedì 6 giugno 2019 dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 14:30 alle 17:30, Sala Merulo del Conservatorio "A. Boito";
Descrizione:
Johannes Brahms, Robert Schumann e la musica contemporanea attraverso i Trii di Brahms e Ligeti e le composizioni di G. Kurtag, W. Rihm e H. Holliger ispirate a Schumann. Come le istanze compositive di due grandi maestri del romanticismo sono state alla base di composizioni del XX secolo quali il Trio per corno, violino e pianoforte di G. Ligeti, Hommage a R. Sch op. 15d di G. Kurtag e Romancendres di H. Holliger.
Il Seminario intende offrire a interpreti e compositori – ma anche a musicologi e organizzatori di eventi che intendano avvicinarsi alla cultura musicale – elementi per una visione rinnovata dell’interpretazione musicale come disciplina ermeneutica, partendo da due aspetti che in Italia non fanno parte del curriculum classico degli studi musicali e musicologici.
Il primo aspetto è quello di una rinnovata filologia, che si rapporti con la storia dell’interpretazione: se gli oggetti musicali privilegiati della filologia musicale sono i periodi rinascimentale, barocco e classico, la Romantik – che, diversamente dalla letteratura e dalle arti visive, abbraccia in musica un periodo assai più vasto – può essere studiata,
oltreché partendo come di consueto dalla critica del testo, anche e soprattutto da una sua messa in dialogo con la storia dell’interpretazione. Sia in ambito critico musicologico che all’interno delle stanze segrete e reservatae dell’interpretazione musicale, la filologia e la critica testuale sono e sono state assai raramente messe in dialogo con la ricezione, come avviene invece quotidianamente in letteratura: quella ricezione che in musica corrisponde ontologicamente alla storia dell’interpretazione di un’opera, prima ancora che alla sua effettiva fruizione da parte della repubblica degli ascoltatori, dove questa dipende unicamente da quella. Come avvenuto negli ambiti della letteratura e delle arti visive, il nostro intento – contrariamente a quello in voga a partire dagli anni Cinquanta – è quello di far corrispondere anche in campo musicale la nascita dell’era contemporanea e delle sue problematiche con l’avvento del Romanticismo; o, meglio, della Frühromantik di Beethoven e di Schubert, paradigmi irrinunciabili per Schumann e per Brahms, riletti in una chiave diversa, depurata dalle scorie simboliste ed espressioniste, di quello che in musica viene definito genericamente “tardo-romanticismo”, che si era sostituito all’autenticità novalisiana, insidiandone la purezza.
Il secondo aspetto, in musica altrettanto nuovo e forse più provocatorio, è quello della ricerca – per statuto senza fine – di una coerenza, oltreché di una di novità, e insieme di una sorta di legittimazione dell’interpretazione della musica del passato, attraverso le riletture che di essa hanno dato non solo i grandi interpreti, ma anche gli stessi compositori: in particolare coloro che hanno rivisitato, reinterpretato e fatto proprio quel passato. In quest’ottica, l’interpretazione del repertorio Romantico, riletto alla luce di una rinnovata presa di coscienza estetica, può aspirare a divenire una nuova ‘etica interpretativa’ che, al di là delle menti e delle passioni degli interpreti, sia in grado di informare la programmazione degli eventi musicali e la composizione dei programmi di concerto.
Alberto Caprioli: nato a Bologna nel 1956, ha studiato composizione al Conservatorio di Parma con Franco Margola e Camillo Togni e musica corale al Conservatorio di Bologna con Tito Gotti, laureandosi in lettere moderne con Ezio Raimondi all’Università di Bologna. Trasferitosi in Austria nel 1979, si è diplomato alla Hochschule di Vienna con Otmar Suitner e si perfezionato al Mozarteum di Salisburgo con Bogusław Schaeffer. La sua musica è stata eseguita dapprima in Austria, Germania e Polonia (Ritratti di Compositore gli sono stati dedicati a Salisburgo nel 1989, a Innsbruck nel 2001 e a Monaco di Baviera nel 2003, esecuzioni al Konzerthaus di Vienna e ai festival Wien Modern 1995 e Autunno di Varsavia 1999, commissioni da Zeitfluss Salzburg, Europäisches Musikfest Stuttgart, ORF e Süddeutscher Rundfunk), in seguito in Italia (Milano Musica, MiTo Settembre Musica, Teatro Comunale di Bologna, Festival Pontino, Festival RomaEuropa, Rossini Opera Festival, Bologna Festival). Nel 2016 la sua Ode alla luce per orchestra, commissione della prima edizione del Festival Bologna Modern, è stata eseguita da Marco Angius alla guida dell’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna. Del 1988 è l’uscita in Germania del primo CD monografico “Alberto Caprioli - Musica da Camera”; (ProViva, München), cui sono seguite registrazioni discografiche di vari interpreti tra il 1991 e il 2008 e il secondo CD monografico “Alberto Caprioli - Aria bizantina” (Stradivarius, Milano, 2016), interpretato da Monica Bacelli e l’Ex Novo Ensemble di Venezia diretti dal compositore. Sue opere e sono state trasmesse dalla RAI e da emittenti radiofoniche di Austria, Francia, Germania, Italia, Olanda, Giappone, Ungheria, Stati Uniti. Ha diretto tra le altre l’Orchestra del Teatro La Fenice, l’Orchestra Sinfonica “Arturo Toscanini” e l’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna, accompagnando solisti quali Roberto Cappello, Lenuta Ciulei, Ilya Grubert, Aldo Orvieto, Luca Signorini, Giorgio Zagnoni e diversi gruppi strumentali, tra cui l’Ex Novo Ensemble di Venezia (con il quale collabora dal 2006, registrando per la Rai numerose prime esecuzioni), il Kammerensemble Neue Musik di Berlino e l’Österreichisches Ensemble für Neue Musik di Salisburgo, con i quali è stato invitato in vari festival e rassegne, tra cui Milano Musica, le Wiener Festwochen, MiTo-Settembre Musica, Nuova Consonanza, le Settimane Musicali Gustav Mahler. Docente incaricato dei Corsi di Alta Formazione per Orchestra Sinfonica della Fondazione Arturo Toscanini e della Akademie für Neue Komposition und Video-Art in Schwaz, ha tenuto conferenze e seminari per varie istituzioni musicali, tra cui le Università di Bologna, Edmonton, Nizza, Pavia-Cremona, Roma, Torino, Verona, la Filarmonica Romana, il Politeama di Palermo e l’Accademia del Teatro alla Scala. Al Conservatorio di San Pietroburgo, all’Istituto Italiano di Cultura di Washington e alle Università di Bologna e Ferrara ha tenuto conferenze e seminari sull’opera di Luigi Nono. Una sua intervista a Pierre Boulez sui rapporti tra letteratura e musica è stata oggetto di una conferenza all’Università del Maryland, pubblicata sulla rivista Musica/Realtà diretta da Luigi Pestalozza. Un suo studio su Epifanie di Luciano Berio è apparso nel volume Lecteurs de Proust au XX e siècle dell’editore Minard. Nel 2005 è stato co-chair di Pierre Brunel dell’Universté Paris-Sorbonne al Convegno Internazionale di Letteratura Comparata dell’ICLA/AILC organizzato dall’Università Ca’ Foscari di Venezia. Nel giugno 2012, in una cerimonia alla presenza del Presidente della Repubblica, gli è stato assegnato il Premio internazionale per la Musica “Leonardo Paterna Baldizzi” dell’Accademia Nazionale dei Lincei per la composizione Fuggente, per mezzosoprano e strumenti, eseguita in prima al Teatro La Fenice.
Per informazioni e iscrizioni:
Prof. Pierpaolo Maurizzi, pierpaolo.maurizzi@conservatorio.pr.it